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Un sentimento aurorale
dellesistenza
(sintesi)
Nel lontano 1981, Andrea Zanzotto ha scritto che Angelo Lorenzon
"era un uomo buono, generoso, autentico in ogni sua espressione, perché era nella
verità". Si tratta, ovviamente, di una "verità" che affonda le radici
nellinconscio e che lartista realizza nelle sue opere cercando quel "Dire
originario" che, secondo Heidegger, costituisce per la poesia, ma anche per
larte, la sostanza metaforico-simbolica di ogni operazione creativa nella quale la
vita può rispecchiarsi in tutta la sua complessità spirituale ed anche nei suoi rapporti
con la natura.
Allievo in pittura di Sandro Nardi, Lorenzon ha saputo andar oltre la lezione del
maestro per conquistarsi un suo stile inconfondibile. Uno stile sostanzialmente
espressionista, legato cioè, più che al mondo esterno "impressionista" al
mondo interno delle passioni e delle emozioni...
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Uno dei lavori più
significativi di Lorenzon è certamente "La Famiglia" del 1973: un blocco ligneo
di quattro figure, sapientemente compenetrate in modo da suggerire una perfetta unione
fisica e spirituale. Il simbolismo, perciò, coincide con la forte spinta emotiva
dellartista, il quale riesce a plasmare la forma con tenera ruvidezza e concentrata
passione. Una passione nata nel solco della sua terra e dagli affetti profondi per la sua
famiglia e sfociata in quel "dire originario" con cui abbiamo iniziato il nostro
discorso. Un "dire" che è anche un "fare", cioè uno scolpire una
consumata capacità artigianale e con amorevole e commossa partecipazione poetica. Se è
vero che larte è anche "pura formatività" (incontro e
"scontro" attivo con la materia), Angelo Lorenzon, nella sua
"Famiglia" e in tante altre opere, ha saputo dominare la forma per renderla
espressione di un sentimento aurorale dellesistenza.
Ottorino Stefani
13 marzo 2000
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