Angelo  Lorenzon
pittore, scultore, incisore  1927 - 1978

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Un sentimento aurorale

dell’esistenza

(sintesi)

Nel lontano 1981, Andrea Zanzotto ha scritto che Angelo Lorenzon "era un uomo buono, generoso, autentico in ogni sua espressione, perché era nella verità". Si tratta, ovviamente, di una "verità" che affonda le radici nell’inconscio e che l’artista realizza nelle sue opere cercando quel "Dire originario" che, secondo Heidegger, costituisce per la poesia, ma anche per l’arte, la sostanza metaforico-simbolica di ogni operazione creativa nella quale la vita può rispecchiarsi in tutta la sua complessità spirituale ed anche nei suoi rapporti con la natura.

Allievo in pittura di Sandro Nardi, Lorenzon ha saputo andar oltre la lezione del maestro per conquistarsi un suo stile inconfondibile. Uno stile sostanzialmente espressionista, legato cioè, più che al mondo esterno "impressionista" al mondo interno delle passioni e delle emozioni...

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Uno dei lavori più significativi di Lorenzon è certamente "La Famiglia" del 1973: un blocco ligneo di quattro figure, sapientemente compenetrate in modo da suggerire una perfetta unione fisica e spirituale. Il simbolismo, perciò, coincide con la forte spinta emotiva dell’artista, il quale riesce a plasmare la forma con tenera ruvidezza e concentrata passione. Una passione nata nel solco della sua terra e dagli affetti profondi per la sua famiglia e sfociata in quel "dire originario" con cui abbiamo iniziato il nostro discorso. Un "dire" che è anche un "fare", cioè uno scolpire una consumata capacità artigianale e con amorevole e commossa partecipazione poetica. Se è vero che l’arte è anche "pura formatività" (incontro e "scontro" attivo con la materia), Angelo Lorenzon, nella sua "Famiglia" e in tante altre opere, ha saputo dominare la forma per renderla espressione di un sentimento aurorale dell’esistenza.

Ottorino Stefani
13 marzo 2000

 

 

       Angelo Lorenzon        
Ultimo aggiornamento  30/03/09

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